La nuova sfida imprenditoriale della famiglia Benetton

La nuova sfida imprenditoriale della famiglia Benetton

Negli ultimi 10 anni il settore della frutta in guscio sta vivendo un rilancio sia dal punto di vista dei consumi che produttivo. Tra le diverse specie quale nocciolo, pistacchio e mandorlo quest’ultima è certamente una delle più interessanti. A livello mondiale nel 2022 sono state prodotte  3.214.522 tonnellate di mandorle su una superficie di 1.925.887 ettari.  Il primo produttore mondiale sono gli USA con 2.002.742 tonnellate di volume di produzione all’anno.

La produzione italiana non è in grado di coprire il fabbisogno nazionale di mandorle . Secondo i dati FAO le mandorle sgusciate importate in Italia sono circa 30.000 tonnellate a fronte di un export irrilevante. Il mandorlo può quindi rappresentare una redditizia opzione, alternativa ad alcune frutticole, a patto di essere considerata come una coltura specializzata e intensiva.  Per cogliere le opportunità del mercato la mandorlicoltura italiana si sta rinnovando dal punto di vista varietale, dell’impianto, della gestione agronomica e della produzione. Si avvantaggia di sistemi colturali innovativi e fortemente meccanizzabili che rappresentano i concetti di frutticoltura intensiva altamente produttiva ed efficiente.

Ed è proprio in funzione di questo tipo di allevamento che si sviluppa il progetto di investimento  della Maccarese Spa,  Società agricola benefit.  Dal 2019 al 2022 sono stati piantumati 100 ha di mandorlo con sesto di impianto di 1,2 m sulla fila e 3,8 m tra le file , per un totale di 2.200 piante/ha e 220.000 piante complessive.  La scelta di questa innovativa forma di allevamento è perfettamente in linea con il processo evolutivo ed il modello di produzione basato su efficienza e sostenibilità che contraddistinguono la Maccarese SPA.  Per nutrire una popolazione in crescita e sempre più esigente,  è necessario fare affidamento su un’agricoltura altamente tecnologica e con sistemi agricoli in grado di aumentare la produzione ottimizzando le risorse, riqualificando il territorio ed offrendo prodotti sani ai consumatori.

Nell’alta densità c’è una completa trasformazione nel sistema di formazione degli alberi, che non vengono gestiti  nella forma singola del vaso classico ma, come elemento unitario costituente un’unica parete vegetativa con disposizione nord-sud che consente la massima intercettazione della luce solare da parte della pianta. Gli elementi vincenti sono una precoce entrata in produzione già dal terzo anno dal trapianto, alte rese produttive e completa meccanizzazione delle operazioni di potatura e raccolta (tonnellate di prodotto raccolte per ora- uomo di lavoro) con conseguente riduzione dei costi colturali. Il mantenimento della parete avviene tramite potatura meccanica con l’utilizzo di cimatrici bilama che consentono di eseguire tagli orizzontali superiori (topping)e verticali (hedging).

Tale operazione richiede rapidità ed efficienza di taglio e pertanto in azienda sono utilizzate trattrici  dotate di autoguida con sistema di precisione rtk che consentono di creare linee guide rette,  parallele alle file di mandorlo, che vengono percorse in automatico.  Con questo metodo si riesce ad avere una maggiore precisione di taglio ed una riduzione dei tempi di lavoro.

All’interno dell’azienda sono state piantumate differenti cultivar quali Laurenne- Avijor, Soleta, Vialfas, Makako e Guara che hanno evidenziato un buon adattamento alle condizioni pedoclimatiche dell’areale, un ottimo accrescimento in funzione degli input nutritivi ed irrigui forniti ed ottime attitudini produttive sia in termini di quantità che di qualità organolettiche e di trasformazione del frutto. Quest’anno,dopo tre anni dal trapianto , è stata eseguita la prima raccolta completamente meccanica tramite l’utilizzo della macchina scavallatrice Braud 11.90 X multi.  Numerosi sono i vantaggi riscontrati quali velocità ed efficienza di raccolta, con perdite minime pari all’1% della produzione  totale,  ma soprattutto  salubrità del prodotto.  Con il sistema di scuotimento Shaking Dynamic Control SDC le mandorle vengono raccolte direttamente dalla pianta escludendo qualunque possibile contaminazione di micotossine e aflatossine derivanti dal contatto con la  matrice del suolo.

La produzione ottenuta è di 2.600 kg di mandorle in guscio per ettaro con una stima per il prossimo anno pari a 3.000 kg per ettaro. Questo risultato è stato ottenuto tramite attenta gestione agronomica con particolare attenzione alla distribuzione mirata degli input irrigui e nutrizionali.

Nell’annualità 2022, da marzo a settembre, è stato distribuito un volume idrico pari a 4600 m³ /ha.  Tale apporto è stato fornito tramite impianto di fertirrigazione costituito da ali gocciolanti che consentono di ridurre gli sprechi ed ottimizzare l’esecuzione della concimazione. Inoltre l’impianto è munito di un banco di fertirrigazione che consente la massima precisione di iniezione del fertilizzante e di sensori di umidità, geolocalizzati a terra in diversi punti del campo che hanno  permesso  di stimare l’umidità del suolo e di stabilire la durata e la frequenza dell’irrigazione in funzione dei reali ed istantanei fabbisogni idrici della coltura.  Il tutto gestito da remoto tramite software su smartphone. All’interno dell’azienda continua lo sviluppo  e lo studio del modello superintensivo con la presenza di un impianto di olivo ad alta densità ed il progetto  per il 2023  dell’ampliamento del mandorleto di ulteriori 60 ha.

Numerosi fattori hanno determinato la scelta di dedicare parte della superficie agraria disponibile a una piantagione arborea. In primis le aspettative di crescita del mercato, e quindi di ritorno dell’investimento, in relazione all’aumento della domanda di frutta a guscio  da parte dei consumatori ed  il desiderio di offrire al consumatore un prodotto di qualità coltivato con le migliori tecniche agronomiche e quindi a basso impatto ambientale.  Le ragioni dell’investimento sono state supportate da un attento piano di ricerca, infatti, al fine di attestare le stime di crescita del mercato nazionale dei frutti a guscio, mercato che sta subendo negli ultimi anni una notevole crescita, si è fatto riferimento:

  • A un mercato nazionale che evidenzia ancora un notevole sbilancio tra import ed export dei prodotti a guscio, sbilancio che nel 2018 è stato di 590 milioni di euro (fonte ismea)con una forte prevalenza dell’import dagli Usa ed in particolare dalla California.
  • Una crescita della domanda sia da parte dell’industria di trasformazione sia da parte dei consumatori finali.

In  funzione di questa visione complessiva l’investimento della Maccarese Spa è destinato a crescere  con la realizzazione nel 2023 di un essiccatoio aziendale, in modo da internalizzare tutti i passaggi della filiera e puntare ad essere un polo per le mandorle attraverso il più grande impianto superintensivo a livello nazionale con relativa trasformazione.

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