Innovazione olivicola: Lecciana
Un’opportunità per la rigenerazione olivicola del Salento
Sono passati poco più di 10 anni dalla prima segnalazione a Gallipoli di Xylella fastidiosa, il batterio responsabile della moria degli alberi di olivo che, partito dal litorale jonoico salentino, ha interessato il 40% della superficie regionale con quasi 25 milioni di piante colpite.
In Salento, areale che più di tutti ha toccato con mano gli effetti distruttivi del batterio, accanto alle azioni di contrasto dell’epidemia messe in campo a livello comunitario, nazionale e regionale, si sta tentando di ricostruire il sistema produttivo guardando all’innovazione soprattutto in campo varietale. Un processo però che non prescindere dalla conoscenza del territorio e del tessuto aziendale fatto di piccole realtà familiari e di pochi impianti specializzati professionali.
La ricerca oggi ha già dato risposte concrete all’emergenza xylella con l’introduzione di varietà resistenti al batterio individuate sia attraverso lo screening in campo sia attraverso le attività di breeding. Tra queste la cultivar Lecciana che grazie alla resistenza e all’adattamento agli impianti superintensivi rappresenta un’importante opportunità di rilancio dell’olivicoltura salentina.
Il tema sarà al centro del convegno “Lecciana: un’opportunità per la rigenerazione olivicola del Salento” che si terrà venerdì 20 settembre presso la Tenuta Caradonna a Lequile (Lecce e che vedrà protagonisti Fabio Lazzari, presidente ordine degli Agronomi provincia di Lecce, Roberto Martina, presidente collegio territoriale dei periti agrari e dei periti agrari laureati, Salvatore Camposeo, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Maria Saponari e Donato Boscia dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del CNR di Bari, Lorenzo Laghezza e Luigi Catalano Agrimeca Grape & Fruit Consulting, Domenico Inchingolo, Angelo Delle Donne Regione Puglia, Sezione Osservatorio Fitosanitario sede di Lecce.
