Frutti rossi in vitro, una garanzia di qualità
L’emergere della coltivazione di frutti rossi o berries ha rappresentato un cambiamento radicale nei progetti agricoli nel sud della Spagna.
La coltivazione di frutti rossi ha subito una trasformazione molto interessante in Spagna. Inizialmente concentrata solo sulle fragole, ha registrato una notevole crescita alla fine degli anni ’70. La produzione inizia a centralizzarsi nella zona di Huelva, che in appena 10 anni di coltivazione si afferma come la regione dominante nella sua produzione. Le temperature miti e i suoli sabbiosi facilitano la coltivazione di queste piccole piante, inizialmente in tunnel e serre. Oggi, con una percentuale significativa di strutture sofisticate elevate di idroponica che ottimizzano le scarse risorse idriche, sono migliorate anche le operazioni di raccolta, aumentando i kg/ora raccolti.
Negli ultimi 15 anni, il settore, che si distingue per essere fortemente innovativo nelle pratiche agronomiche, ha iniziato a esplorare mirtilli e lamponi come colture alternative a fragole con prezzi fluttuanti e spesso poco redditizie Nel 2021, lamponi e mirtilli occupano rispettivamente il 20% e il 30% della superficie coltivata.
Questa esplosione del consumo e della coltivazione di questi piccoli frutti si osserva anche in regioni con un clima simile: ad Agadir, nel sud del Marocco, si è registrato un crescita simile a quella di Huelva, posizionandosi come polo produttore/esportatore verso i paesi della zona euro. Allo stesso modo, il Messico assume il ruolo di leader nella produzione di lamponi e fragole per il mercato nordamericano, insieme al Perù, leader mondiale nella produzione fuori stagione nel settore dei mirtilli.
Appena un decennio dopo le prime piantagioni di mirtilli e lamponi, e oggi con l’ingresso della mora, l’esperienza accumulata sul campo è già notevole; il settore si trova a un punto di maturità.
La coltivazione dei berries parte oggi da una situazione vantaggiosa: un mercato consolidato e in espansione, un forte investimento nella genetica e un contesto di tecnificazione agronomica che facilita le delicate condizioni di coltivazione. In questo scenario, emerge la necessità di rivedere uno dei pilastri fondamentali del successo della nostra nuova piantagione: come possiamo propagare un materiale vegetale della migliore qualità?
La moltiplicazione tradizionale dei berries differisce sostanzialmente tra le specie, essendo in ogni caso di tipo vegetativo. Nel mirtillo si utilizzano talee semilegnose, mentre nel lampone o nella mora si effettua mediante la separazione di polloni da blocchi di radici “brote etiolato”.Queste tecniche presentano, come limitazione per il vivaista, una variabilità eccessiva nelle percentuali di radicazione o nei polloni ottenuti, come nel caso di una architettura radicale scarsa (nel caso dei mirtilli) a seconda della varietà o persino tra le stagioni. Questo può avere un impatto critico sulla disponibilità di piante quando si cercano finestre specifiche di impianto.
Tuttavia, il fattore predominante nella moltiplicazione di una pianta da condizioni precedentemente menzionate è la trasmissione di malattie dalla pianta madre, dal suolo o la perdita di vigore per invecchiamento del materiale. Questi fattori possono influenzare direttamente il rendimento dell’azienda, oltre a avere conseguenze a lungo termine in caso di problematiche fitosanitarie del suolo. Inoltre, c’è il rischio di propagare piante che non sono quelle desiderate, poiché nello stesso suolo cadono semi dei frutti delle piante madri, dando origine a piantine fuori tipo.
La micropropagazione o coltivazione in vitro di materiale vegetale, inizialmente sviluppata in università e centri di ricerca di tutto il mondo, si propone come una tecnologia alternativa di moltiplicazione. Questa tecnica mira a risolvere i problemi precedentemente menzionati e il settore vivaistico si è unito per la propagazione di specie legnose. Consiste nella moltiplicazione di piccole piantine in condizioni di sterilità che, dopo un graduale processo di acclimatazione, sono geneticamente identiche alla pianta madre e tra di loro. In questo modo, è importante che un buon processo di produzione di piante. in vitro inizi con piante verificate geneticamente, corrispondenti alla genetica che si desidera moltiplicare, e che le piante madri siano sane e mantenute in condizioni di isolamento.
La micropropagazione è un potente alleato in questo settore estremamente dinamico e esigente. Essendo il pilastro del primo anello della catena produttiva: la piantina che darà inizio a tutto.